La Cina vuole Taiwan principalmente per ragioni storiche, strategiche ed economiche: considera l'isola una propria provincia ribelle, fondamentale per la sua sicurezza nazionale, la supremazia regionale e il controllo di importanti rotte commerciali.
Motivazioni storiche
Pechino sostiene che Taiwan abbia sempre fatto parte del territorio cinese, separata solo da eventi come l'invasione giapponese e la guerra civile del Novecento. La riunificazione rafforzerebbe l'identità nazionale e il prestigio politico interno del Partito Comunista Cinese.
Importanza strategica
Dal punto di vista geopolitico, Taiwan offre alla Cina un'influenza cruciale sul Mar Cinese Meridionale e sull'Oceano Pacifico, permettendole di estendere il controllo sulle vie marittime regionali e limitare la presenza degli Stati Uniti nell’area. La sua posizione strategica fa sì che Pechino vede nell'isola un elemento chiave per la sicurezza nazionale.
Ragioni economiche e tecnologiche
Taiwan è leader mondiale nella produzione di semiconduttori e tecnologia e si trova in una posizione fondamentale per il commercio marittimo globale. Il controllo sull’isola permetterebbe alla Cina di rafforzare ulteriormente la propria economia e le capacità tecnologiche.
Pressioni politiche e militari
La Cina esercita pressioni diplomatiche, economiche e militari per impedire a Taiwan di dichiarare formalmente l'indipendenza e per consolidare la propria influenza regionale. Manovre militari e politiche di "una sola Cina" testimoniano l’intenzione di Pechino di integrare l’isola, anche con la forza se necessario.
