Beatrice Venezi è stata nominata direttore musicale stabile della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, con incarico ufficiale a partire da ottobre 2026 fino a marzo 2030. Tuttavia, questa nomina ha provocato una forte controversia e proteste interne. Gli orchestrali e le altre maestranze del teatro hanno espresso un forte dissenso, criticando il metodo della nomina e il curriculum di Venezi, ritenuto non all'altezza rispetto ai direttori precedenti. Hanno chiesto la revoca dell'incarico e proclamato uno stato di agitazione, con minacce di sciopero che hanno anche portato a saltare la prima di un'opera importantissima. Le critiche si sono anche intrecciate con questioni politiche, visto che Venezi è vicina al governo di centrodestra, e ciò ha aumentato la tensione e le proteste tra i lavoratori del teatro. In risposta, Venezi ha deciso di affidare l'incarico all'avvocato Giulia Bongiorno per tutelarsi legalmente contro accuse e falsità diffuse sul suo conto. La situazione è diventata un caso molto discusso e divisivo nel mondo della cultura italiana, con accuse di lottizzazione politica e questioni di merito artistico serie che minacciano il prestigio del teatro La Fenice.
In sintesi, beatrice venezi è al centro di una controversia legata alla sua nomina come direttrice musicale della Fenice di venezia, con proteste da parte degli orchestrali, accuse che hanno spinto la direttrice a difendersi legalmente, e una situazione che riflette tensioni tra merito artistico e politica nel mondo culturale italiano.