Alberto Trentini è un cooperante italiano arrestato in Venezuela il 15 novembre 2024 mentre svolgeva una missione umanitaria per la ONG Humanity & Inclusion, impegnata nell'assistenza alle persone con disabilità. Dal momento dell'arresto, è stato trattenuto dalle autorità venezuelane senza che siano stati chiari i motivi del fermo, anche se l'accusa riportata è di terrorismo, considerata pretestuosa e infondata. Trentini è stato detenuto in isolamento totale, senza contatti regolari con famiglia, avvocati o rappresentanti consolari, e le sue condizioni sono rimaste oscurate per mesi. La diplomazia italiana, con il coinvolgimento del ministro degli Esteri Antonio Tajani e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha seguito la vicenda e ha denunciato la mancanza di trasparenza sul caso, richiedendo un processo regolare e la tutela dei diritti umani di Trentini. Sono state avviate iniziative di solidarietà pubblica per sollecitare il suo rilascio e sono stati nominati inviati speciali per negoziare con il Venezuela. Trentini ha potuto solo di recente effettuare pochi brevi contatti telefonici con la sua famiglia. Le autorità venezuelane sostengono che i suoi diritti non sono stati violati e che il processo seguirà il suo corso, ma la sua detenzione prosegue da quasi un anno in condizioni difficili. In sintesi, Alberto Trentini è noto per essere un operatore umanitario arrestato in Venezuela senza accuse chiare e con accuse discutibili, e la sua vicenda è al centro di una battaglia diplomatica per il suo rilascio e il rispetto dei suoi diritti fondamentali.
